l’amicizia è una farfalla

INCIPIT
“Uffa, non li sopporto più! Li odio, vorrei che sparissero dal mondo, subito, tutti!”.
Ecco cosa pensa Clara, mentre guarda ingrugnita i suoi compagni giocare a palla prigioniera nel cortile della scuola. Se ne sta appoggiata a un albero, le braccia incrociate, la fronte corrucciata. Voleva essere scelta come capitano della squadra della quinta A, ma quelli hanno preferito Viola. Eppure Clara è sicura di essere più forte, più bella, più intelligente di quella smorfiosa.
Come al solito i suoi compagni non capiscono niente.
È un pomeriggio di giugno, fa caldo, e quelli continuano a correre, urlare, ridere sotto il sole che batte sul campo da gioco.
“Ma perché non sparite tutti, maestra compresa?” borbotta la bambina.

La strega Rabbia e l’orco Odio
Superata la nube, trova finalmente la cima. Da lì parte un ponte fatto di corde, che porta a un castello di pietra grigia sospeso nel nulla. Clara cammina tremando sul ponte che oscilla, mentre ancora i tuoni rimbombano e dei corvi neri svolazzano intorno a lei gracchiando. Sotto di lei c’è un abisso.
Trascinandosi arriva al castello, senza fiato per la paura.
Il portone è socchiuso, e lei entra in punta di piedi nel lungo corridoio buio. Dalla fessura sotto a una delle tante porte vede filtrare una striscia di luce. Clara spia dal buco della serratura, e quello che vede la terrorizza: una vecchiaccia bruttissima, seduta davanti a un grande camino acceso, scrive con una penna di corvo una specie di menu, e intanto lo legge, a voce alta, a un orco mostruoso che sta attizzando il fuoco.
